3 Gennaio 

Oggi giornatina di relax! Qualcuno decide di restare in albergo a sonnecchiare, del resto se le stanze lasciano un po’ a desiderare come arredamenti, l’ambientazione esterna è quasi “caraibica”, con una bella spiaggia
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con ospite fissa una meravigliosa gru coronata
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e i falchetti che girano in mezzo ai palmizi
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Ciononostante, in buona parte decidiamo invece di recarci all’Isola di Gorée, una volta base di partenza degli schiavi per le Americhe.
L’isola dista in linea d’aria poco piu’ 3 km dal nostro albergo e c’è una moderna stazione traghetti per arrivarci. Arriviamo in tarda mattinata, ma l’isola non è molto grande e si gira comodamente a piedi. Ci son però tanti angoli da vedere 

il porticciolo
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il cortile della scuola
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lungo il viale che porta in cima all’isola ci sono bellissime tele oggetti di arte locale, peccato non aver posto per portarne via qualcuna
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in cima, c’è un monumento
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ma anche questo :? 
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poi riscendiamo, volendo ci sarebbe anche il Museo, che però fa orario spezzato e noi ci capitiamo davanti ovviamente quando è chiuso. 
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Peccato, ci consoliamo con un buon pranzetto in une ristorante carino, con bella vista e un simpatico pellicano che ci gironzola intorno. 

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Poi si torna all’albergo, bisogna organizzare i bagagli che domani si caricano i mezzi nel container! Visti i problemi con la benzina, la mia viene svuotata e caricata subito
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ma, sorpresa troviamo anche una giallona, con targa Mauritana per di piu’! Merita una foto, assieme a Lucina (anche lei DRZista, buongustaia) grande viaggiatrice e motociclista :-D 
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La giornata termina in un costoso ristorante (è in pratica l’ultima serata tutti assieme), l’arredamento non è proprio di quelli che trovi dietro l’angolo :lol: 

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per fortuna se magna ben, anche!


4-7 Gennaio

Oggi spenderemo la maggior parte della giornata a caricare i mezzi nel container che li riporterà in Italia. Attendiamo tutti assieme l’arrivo dello spedizioniere locale e in carovana ci rechiamo al porto commerciale, che dista pochi km dal nostro albergo

C’è una marea di container impilati fino a 5 uno sull’altro… 
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un apposito trattore ne prende uno ma si rivela alquanto sporco all’interno e ne viene scelto un altro.
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Fa abbastanza impressione vedere come il trattore muove questi scatolotti…

https://www.youtube.com/watch?v=qJTNa7eIExk

Le moto sono svuotate della benzina e bisogna anche staccare i cavi della batteria. Io l’avevo già fatto ieri sera, gli altri sono arrivati qui in moto e quindi lo fanno al momento. Per qualche moto non è proprio un lavoretto da 2 minuti…
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e ci sono anche da sistemare le borse che torneranno indietro col container
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Alla fine siamo pronti. Per primo entra il carrellone 
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e dopo averlo fissato bene vi si caricano sopra 6 moto, di traverso, le ultime aiutandosi con dei legni per far scivolare le ruote sul piano di appoggio. Sul timone del carrello viene fissata un’apposita pedana di legno e lì ci si carica un’altra moto. 

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Poi tocca al furgone, in cui vengono posizionate altre due moto e un bel po’ di borse, scatole ricambi etc
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Chiuso e fissato ben bene il furgone, infine tocca alla mia amata Marathon e alle ultime due moto.. 
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e si chiude il tutto, prendendo ben nota dei numeri di identificazione del container e del sigillo che lo chiude. 
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La nave che riporterà il nostro prezioso container in Italia, dovrebbe arrivare a Dakar il 20 Gennaio, per approdare a Genova agli inizi di Febbraio, l’attesa è ancora lunga quindi e … incrociamo le dita!

Torniamo verso l’albergo a metà pomeriggio, ci tocca fare anche un pezzo a piedi perché un treno merci blocca il passaggio a livello. Questo ci dà l’opportunità di allibire vedendo come certi lavori vengono effettuati… 
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e di fotografare dei murales “particolari” vicino alla nostra meta 
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Poi tutti in doccia o spiaggia e alla sera si cena lì in albergo, poiché in molti partiranno la notte stessa :( . 
Rimaniamo solo in 5, Mirco compreso. Il giorno dopo, optiamo per una visita a Dakar, una città vastissima spaccata dove le differenze economico-sociali sembrano nettissime. Da una parte mai vista una tale concentrazione di auto di lusso e dimore regali, dall’altra quartieri poverissimi dove la gente si arrangia come può… 

Tappa d’obbligo anche all’immenso monumento alle popolazioni africane, ne approfittiamo per qualche souvenir. 
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e al cartello Dakar Km 0 dove scopriamo che Blackman… è già stato qui :lol: !!
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Ci aspetta ancora un giorno di relax in spiaggia, sempre in compagnia della mia amica gru (me la ritrovo perfino davanti alla porta della camera :shock: !) 
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Infine partenza a notte fonda anche per noi 5, sveglia alle 3.40! L’aereo parte puntuale alle 6.30 circa, scalo a Casablanca dopo 3 ore, cambio aereo e altre 3 ore per Bologna, dove troviamo Miria e il piccolo Tommy ad attendere papà Mirco. Un taxi per la stazione (il borsone/trolley da 20 kg. sta perdendo una ruota e non posso quindi trascinarlo :twisted: !), perdo il primo treno per Padova per pochi minuti, dopo un’ora ce n’è un altro… ultimo taxi e alle 19.15 sono a casa!

Che dire, è stato davvero un bel viaggio, l’organizzazione è stata impeccabile (grazie a Mirco e Lex!), la compagnia davvero buona, non ci sono mai stati problemi/discussioni e la cosa non è proprio scontata quando ci si trova in così tante persone che in buona parte non si conoscono tra di loro. Era il mio sogno piu’ grande e ringrazio quindi anche loro e ovviamente anche la mia motona, per avermi aiutato a realizzarlo 8/ :-D 

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hasta siempre! :-D

Categorie: Viaggi

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